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8 marzo 2020, una data che ricorderemo per molto tempo.
Una data che ha segnato la chiusura della nostra vita sociale o, per lo meno, che ha segnato il fermo alle nostre abitudini.
Una data che ha cambiato le nostre viteโ€ฆ le avrร  cambiate per sempre?
Certamente in questa quarantena forzata, abbiamo avuto tutto il tempo per farci tantissime domande. Abbiamo riflettuto su quanto fosse effettivamente necessario per la nostra vita, per il nostro benessere. Cosa ci serve veramente per stare bene. Stiamo pensando al nostro futuro personale e lavorativo e, questo, ci preoccupa parecchio.
Con lo sguardo rivolto al domani stiamo ridefinendo la scala dei valori.
Penso di poter affermare che, la cosa che ci manca piรน di ogni altra, oltre naturalmente alla voglia di poter uscire e godere di queste bellissime giornate, sono gli amici.
Ci mancano proprio gli amici, quelli veri, quelli con cui ridere e arrabbiarsi, mangiare e bere insieme e, soprattutto, da poter abbracciare.
รˆ una situazione paradossale, da una parte cโ€™รจ chi รจ stato costretto a casa e chi, al contrario, ha continuato a lavorare per garantire sanitร , bisogni sociali e servizi. Gli uni stanchi delle 4 mura, gli altri stravolti dopo oltre 40 giorni di ritmi forsennati, spesso al disopra delle proprie possibilitร . Due stanchezze che si confrontano cercando lโ€™una il calore dellโ€™altraโ€ฆ con il rischio che, proprio a causa di quella spossatezza, di quelle fatiche, quellโ€™incontro cosรฌ importante non avviene.
Dopo 40 giorni guardiamo al 3 maggio come se, dopo quella data, si potesse tornare alla normalitร .
Penso che non dobbiamo farci troppe illusioni, che certamente qualcosa in piรน aprirร  ma, se il problema รจ la normalitร โ€ฆ come poter immaginare di tornare alla normalitร ?
Dobbiamo pensare e costruire insieme la nuova normalitร .
Dobbiamo farlo noi non permettendo che siano altri a farlo al posto nostro. Non dobbiamo piรน delegare il nostro futuro, la nostra vita.
Dobbiamo farlo noi che abbiamo capito quanto siano importanti la speranza e la pace, la giustizia e la semplicitร , la fraternitร  e lโ€™ambiente in cui viviamo.
Nel frattempo non ci resta che farci forza lโ€™uno con lโ€™altro, di sostenerci vicendevolmente evitando di dare voce a quanti cercano visibilitร  dal Covid-19 non sapendo rinunciare, neanche oggi, nonostante la situazione che stiamo vivendo, al proprio ego e alla propria campagna elettorale.
Non รจ il momento delle tifoserie รจ il momento di dimostrarci uniti come comunitร  e come popolo.
Noi, per quello che possiamo, cerchiamo di donarvi i nostri sorrisi, anche se affaticati dopo questi 40 giorni, ancora solari e speranzosi, come quelli delle fotografie qui sotto.

Saluti sorridenti, solari e speranzosi, dalla zona rossa
#CaritasNonSiFerma #ChiCiSeparerร  #CaritasOnCovid19 #NessunoRestIndietro